Forse perchè il confine è davvero vicino e si sentono come a casa, sta di fatto che ancora un volta un marchio tedesco trionfa alla 24 Ore.Quest’anno infatti è il turno della Casa della giumenta di Stoccarda nella più grande edizione della classica delle Ardenne, grande come lo schieramento di 73 auto al via, e grande come lo spettacolo offerto, malgrado le tante ( troppe ? ) interruzioni di gara, compresa la bandiera rossa durata più di 5 ore, quando alle 5 circa del mattino un violento nubifragio si è abbattuto nella zona di Spa accompagnato da nebbia autunnale che ha impedito che le auto calcassero l’asfalto fino alle 11.30 della domenica mattina. In ogni caso lo spettacolo è stato ancora una volta di prim’ordine e le condizioni ambientali non hanno fatto altro che amplificare le difficoltà  di una corsa che da quest’anno era valida sia per il classico Blancpain Endurance che per il nuovo campionato Intercontinental GT Challenge, un vero e proprio campionato mondiale che si svolge sui 5 continenti terracquei e che vedrà  l’atto finale a Kyalami in novembre dopo la tappa di Suzuka ad agosto inoltrato. Fin dalle prove era chiaro che la partita se la sarebbero giocata la Mercedes numero 4 condotta in primis dal grande Maro Engel, tra l’altro residente nel nostro Paese, con la forte concorrenza delle Porsche che in questa edizione è scesa in forze in Belgio con quasi tutti i piloti ufficiali a sua disposizione divisi in più Team. Da tenere d’occhio come sempre le Audi, specialmente del Team di punta WRT e Sainteloc che, assieme alle 488GT3 che sembravano davvero competitive, potevano ambire al gradino più alto del podio mentre sono sembrate un pochino in affanno le Lambo, ma si sa in una 24 ore mai dire mai. Gli altri marchi un po’ in crisi, sorpresa in negativo Bentley e Bmw, ci aspettavamo una corsa regolare ma non col passo “giusto” per le giapponesi Nissan e Honda, mentre le Aston soffrono sempre alla distanza in special modo con la nuova Vantage. E cosìè stato, bagarre sin dall’inizio tra Engel e le Porsche, poi verso sera rientro nelle posizioni che contano per la Ferrari nr.72 del team SMP con un Rigon davvero in gran spolvero, ed infatti proprio questo equipaggio si intascava importanti punti parziali alla sesta ed alla dodicesima ora che adesso lo proiettano in testa nella classifica Blancpain Europe, malgrado poi una condotta di gara assassina di Oliver Jarvis con una Nissan abbia provocato danni quasi irreparabili alla macchina facendole perdere sicuramente un posto della top 5 finale.Dopo la sosta forzata dalle condizioni meteo, la gara si tramutava in una 6 ore, con la Huracan di Bortolotti al comando, subito scalzata dalla R8 nr.1 di Nico Mueller che più tardi, per contrastare l’arrembaggio di un imperioso Kevin Estre ( a proposito…MVP della gara sicuramente ) con la sua 911GT3R del team GPX, si girava a Les Combes, lasciando la testa fino alla fine della gara all’auto del Team degli Emirati Arabi malgrado una safety car con ripartenza finale che permetteva all’altra Porsche del Rowe Racing di riavvicinarsi ma senza speranza.Vinceva quindi l’equipaggio Estre-Lietz-Christensen sulla gemella Rowe con al terzo posto la AMG GT nr,4 della Black Falcon. Ottima sesta la NSX ufficiale schierata dalla Jas e nella Top Ten anche la Lambo nr.563 con al volante i nostri Marco Mapelli e Andrea Caldarelli. Vittorie nella classe PRO-AM per l’Aston di Nicki Thiim e nella AM della Ferrari del Rinaldi Team, grande favorita alla vigilia.Nella classifica dell’Intercontinental GT Challenge, in testa i regolari Maxi Buhk e Maxi Goetz, qui al traguardo in P10 con la Mercedes yellow mamba del team Gruppe M. Ora ferie per tutti e appuntamento a fine agosto al Nuerburgring per la gara di un’ora del Blancpain World Challenge.

Articolo di Marco Garbin