Il momento più frustrante della trasferta del pilota di Lido di Camaiore sulla pista di casa è stato forse il sabato, certo non compensato a sufficienza dal miglior risultato del weekend ottenuto domenica mattina: una 13.ima posizione non abbastanza vicina alla zona-punti per i gusti e gli obiettivi di Davide Larini. Unica consolazione del fine settimana sul tracciato toscano, un feeling finalmente ritrovato con la vettura proprio nell’ultima corsa, con un assetto più sovrasterzante che ha incontrato il gradimento del versiliese e che almeno servirà  di prezioso riferimento quando la carovana della Formula 4 italiana tornerà  sull’Appennino. Prima però il prossimo fine settimana Larini e i suoi rivali si sposteranno fuori dai confini: nel sud della Francia, al Circuit Paul Ricard. Nella prima corsa Larini partiva in P25 e ha speso la parte iniziale lottando per il primato platonico di miglior pilota italiano in lizza con Alvise Rodella ed Emanuele Olivieri, passando davanti ai rivali all’ottava tornata e rimontando poi fino a una ventesima posizione finale che oltre al ruolo di miglior driver tricolore non gli dava altre particolari soddisfazioni. L’inizio della seconda gara sabato pomeriggio sembrava migliore, visto che dalla 18.ima posizione guadagnava subito un paio di posti alla prima curva, ma nel seguito del primo giro Larini faceva le spese di un contatto con un musetto rotto e danni alla vettura e nonostante un tentativo di riparazioni in corsia box doveva rassegnarsi a chiudere la giornata in anticipo rispetto alla concorrenza. La terza e ultima gara prevista domenica mattina è stata la più favorevole, a cominciare dalla posizione di partenza: quindicesima. Al semaforo il pilota della PHM Racing ha recuperato subito un posto, per poi concentrarsi sulla dodicesima posizione che è stata molto combattuta fino al nono passaggio, quando il toscano ha avuto ragione dell’avversario che la occupava e poi ha anche potuto agevolarsi brevemente di una fase di corsa con pista libera, nella quale è riuscito a mettere a segno un paio di crono molto positivi. Dal decimo al tredicesimo giro la gara si è congelata in una fase di safety car che si è conclusa lasciando ai giovani piloti solo gli ultimi cinque minuti di corsa utile, che tutti hanno completato quasi in apnea senza che il 13° posto di Larini cambiasse se non nei distacchi dal vincitore e dal rivale che lo ha preceduto.