Qual’è stata lachiave del successo?

“Il team, senza dubbio. La Villorba Corse è una specie di gioiellino di famiglia, una squadra piccolo ma molto professionale. Raimondo Amodio è nelle corse soltanto per passione, non fa questo mestiere per guadagnarsi da vivere, ma ha un approccio molto serio delle gare. Sono con loro dal 2010 ed è stato bello vedere come il team è cresciuto costantemente durante questo periodo. L’anno scorso eravamo competitivo, ma abbiamo sofferto un po’ con la messa apunto della macchina e abbiamo commesso qualche errore. Quest’anno, non abbiamo sbagliato nulla… anche se l’inizio della stagione è stato un po’ tribolato, con lo sponsor principale che ci ha lasciati pochi giorni prima della prima gara.”

Hai avuto tre compagni diversi (Luca Filippi, Davide Rigon and Niccolò Schirò), un fatto abbastanza inusuale…

“Sì, ma è stato un caso. Abbiamo iniziato con Luca e nessuno, nemmeno lui, era consapevole del problema contrattuale che si è verificato con il suo impegno di commentator TV in F.1. Davide lo ha sostituito quando è stato necessario. Ovviamente, sono entrambi due piloti di grande talento e confermatissimi. Niccolò, che ha fatto l’ultima gara, è molto più giovane, è stato sfortunato ma ha svolto un ottimo lavoro.”

Sei stato nel GT Open per tanti anni ormai. Come vedi il campionato?

“Mi piace tantissimo, come tutti sanno. Mi piacciono il format, le piste, l’ambiente, ed è cresciuta tanto come serie, raggiungendo un livello altissimo. Penso che sia il migliore fra i campionati GT non-endurance, e come prodotto TV per lo spettatore, è fantastico.”

L’anno prossimo compirai 50 anni e sei sulla scena internazionale da 26 stagione. Cosa ti mantiene sempre così giovane e competitivo?

“La passione! Amo profondamente correre e più vado avanti nel tempo, più mi diverto a correre e più mi piacciono le sfide e rimettermi in gioco. Ciò che mi fa andare avanti è il fatto che sento di essere miglior pilota anno dopo anno. Il segreto sta nel continuare ad evolvere, ad imparare ogni volta che ti siedi dietro un volante. C’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e da scoprire, anche quando faccio da coach a dei ragazzini. E finchè sarò competitive come ora, io continuo… Certo, so che verrà un giorno che non sarà più così, ma questo fa solo che mi gusti ancor di più ogni momento del presente…”

Fonte: GT OPEN