Mosca ha affrontato la prima salita ufficiale del sabato cercando di memorizzare il tracciato di ben 10,400 Km, percorso una sola volta la sera precedente per… recarsi in albergo, e prendere feeling con la vettura, soprattutto con le gomme Dunlop racing, obbligatorie nel Campionato Europeo Velocità, che si erano dimostrate molto “sensibili” alle giunzioni dell'asfalto asfalto e alle asperità normalmente presenti su una strada di montagna causando spostamenti marcati della vettura. Inoltre, Eugenio ha cercato di ottimizzare la guida e l'utilizzo delle marce in funzione del rapporto lungo (9/41) normalmente utilizzato su tracciati veloci come Monza e perciò non certamente ideale per una gara in salita. Quindi il pilota monzese ha scelto di non affrontare la seconda salita svoltasi sotto un forte acquazzone, limitandosi a provare il percorso una sola volta la sera con la vettura stradale… sempre per tornare in albergo. Fortunatamente la domenica un bel sole ha accolto i concorrenti e il folto pubblico accorso lungo il tracciato fin dalle prime ore del mattino, quindi la gara si è svolta in condizioni ottimali. Così Eugenio Mosca, facendo tesoro delle informazioni memorizzate nell'unica salita, ripassate la sera con l'ausilio del filmato on-board, è riuscito a limare oltre 18” dal crono stabilito il giorno prima stabilendo un intermedio particolarmente interessante nel secondo tratto del tracciato, quello caratterizzato da curve veloci in sequenza da pennellare facendo scorrere la vettura.