Gli ingegneri di Ombra Racing però, lavorando sodo, hanno saputo in qualche modo porre rimedio. Il quinto posto di gara 1 è dunque, viste le premesse, un risultato positivo: Stefano, partito al sesto posto di classe in griglia, lotta nei primi giri e riesce a superare la Ferrari di Lathouras, andando alla caccia di quella di Zlobin. Con una bella manovra, Stefano riesce a passare il pilota russo in fondo a rettilineo ma, per colmo di sfortuna, la Corvette di Ramos di fronte a lui esce di pista poche curve dopo sollevando un polverone. Stefano è costretto ad alzare il pedale, mentre invece Zlobin dietro di lui e con una visuale migliore lo ripassa, anche se in regime di bandiere gialle, cosa non consentita dal regolamento. Senza aspettare che i commissari prendano la decisione opportuna, lo stesso Stefano attacca Zlobin poco più tardi e lo passa alla prima variante, riprendendosi la meritata posizione. Dopo il cambio pilota Bontempelli è bravo a girare su un buon ritmo e terminare in quinta posizione di classe. In gara 2 tocca invece a Bontempelli partire dalla dodicesima posizione di classe, frutto di una qualifica forse non perfetta: Lorenzo non si perde d’animo e rimonta qualche posizione, ma è Stefano Costantini che, una volta salito in macchina, completa la rimonta portando la vettura in terza posizione di classe, essendo per lunghi tratti la Ferrari più veloce in pista. Eppure, senza un inconveniente di cui ci parla lo stesso Costantini, il risultato sarebbe stato ancora migliore…

Stefano Costantini
“Sono soddisfatto del podio di gara 2, anche se il terzo posto avrebbe forse potuto essere un secondo, ma al cambio pilota la radio si è ammutolita e sono rimasto senza comunicazioni con il box per tutta la gara. Dunque ho corso il mio stint al buio, senza potere comunicare con i box e sapere come stava andando la mia gara e quella degli altri. Quando ho raggiunto Zlobin pensavo di essere circa in quinta posizione di classe, mentre invece mi trovavo già in terza! Ero più veloce di lui, ma non sono stato sufficientemente aggressivo perché, avendo calcolato di lottare per la quinta posizione, non ritenevo di dovere rischiare molto. Se avessi saputo invece di stare lottando per la seconda avrei certamente rischiato di più. Sarebbe stato comunque molto difficile, anche perché Zlobin aveva una velocità di punta leggermente superiore alla mia, tanto che, pur guadagnando la scia e a parità di vettura, non riuscivo a farmi completamente sotto. In più un leggero sottosterzo e il pedale del freno allungato mi hanno disturbato un po’: ciò nonostante, per lunghi tratti della gara sono stato la Ferrari più veloce in pista e questo mi ha reso molto felice. Comunque il fatto che Dunlop abbia portato in pista delle gomme posteriori con mescola molto più dura senza avvisarci ci ha un po’ messo in difficoltà, soprattutto in qualifica dove ci siamo resi conto di quanto fosse più difficile farle andare in temperatura. Tutto sommato, sono comunque soddisfatto, anche se resta la consapevolezza che avremmo potuto concludere la gara al secondo posto”